Tre cantine che puntano alla qualità e alla valorizzazione del loro territorio che si trova in provincia di Piacenza. A un’ora di macchina da Milano una zona vocata ai vigneti con vitigni autoctoni di pregio La Valtidone è tutta da scoprire, morbide colline che ricordano la Toscana, frutteti, boschi, castelli e borghi antichi che meritano una visita, il tutto abbellito da grandi distese di vigneti di forte impatto visivo. La viticoltura qui ha storia antica, ma ora tira aria di rinnovamento enologico con la ricerca e la creazioni di vini degni di competere con i migliori per inserirsi non solo nel mercato italiano di alta gamma, ma anche in quello estero. Paladini di questa voglia di innovazione sono diverse cantine della Valtidone tra cui Torre Fornello a Fornello di Ziano Piacentino, Santa Giustina ad Arcello di Pianello Val Tidone e Mossi 1558 di Albareto di Ziano Piacentino. Sono realtà territoriali ed enologiche molto diverse tra loro, ma in comune hanno l’obbiettivo di fare vini di qualità valorizzando le uve autoctone come il bianco Ortrugo , la Malvasia di Candia aromatica, la Barbera e la Croatina (localmente detta Bonarda) che sono alla base del rosso Gutturnio. Inoltre si vogliono lanciare nell’avventura dell’accoglienza per dare ancora più valore a questo bel territorio. Torre Fornello L’azienda Torre Fornello fondata nel 1998 da Enrico Sgorbati, che ne è l’anima appassionata, si estende per 60 ettari e oggi è la più grande realtà vitata privata del Piacentino. La gestione delle vigne procede con i principi della lotta biologica, con inerbimento controllato e potature molto corte . La cantina è dotata di apparecchiature nuovissime e tecnologicamente avanzate che permettono la realizzazione di vini con una percentuale di anidride solforosa ancora più bassa del disciplinare biologico. Seguire la tradizione e inoltrarsi nell’innovazione ha permesso a Enrico Sgorbati di ottenere vini di grande fascino e qualità con una caratteristica spiccata di sapidità e mineralità. Torre Fornello produce 300.000 bottiglia all’anno e tutti i 20 vini di Enrico sono particolari, con una personalità spiccata e di alta qualità tanto che tre dei suoi vini, un bianco frizzante, un rosato e un rosso sono etichettati con il marchio di Gualtiero Marchesi che li propone nel suo ristorante milanese “Il Marchesino” in piazza della Scala. Enrico può vantare anche un vino bianco fermo “Una” ottenuto fa una selezione di uve Malvasia di Candia aromatica di un piccolo vigneto dal microclima particolare, con vendemmia tardiva. La rivista Wine Spector lo ha inserito tra i migliori 90 vini al mondo. Santa Giustina Santa Giustina prende il nome dall’omonimo borgo sulle colline sopra Pianello Val Tidone, con un panorama da mozzare il fiato. Gestisce la cantina e il vigneto da 22 ettari la giovane Gaia Bucciarelli. La proprietà in realtà si estende per 120 ettari con altre colture e bosco. Le vigne sono all’interno di una riserva faunistico-venatoria di 800 ettari amministrata dalla stessa famiglia Bucciarelli, dove trovano casa lupi, aquile, caprioli, cinghiali, ma soprattutto piccola selvaggina. La prima vendemmia è del 2004 e ora la produzione si attesta sulle 100.000 bottiglie. La colonna portante di tutta l’azienda è il legame con la natura , un “ cerchio della vita” come lo definisce Gaia, tutto è collegato da un filo invisibile tracciato da madre natura, le vinacce per esempio diventano nutrimento per la selvaggina e i 4 ettari coltivati a lavanda sono cibo per le api. Il rispetto per l’ambiente è una costante e in vigna si seguono i principi della lotta integrata, senza ricorrere a trattamenti chimici. La prima vendemmia a marchio Santa Giustina risale al 2004 da vitgni tipici del luogo come Ortrugo, Malvasia, Barbera, Croatina. Ne segnaliamo uno su tutti Villa Soldati un bled di Barbera e Croatina con qualche aggiunta segreta che rappresenta lo spirito sperimentale della famiglia Bucciarelli. Il borgo così antico e caratterstico è diventato una location incantevole per wedding e cerimonie. Mossi 1558
La data la dice lunga sulla storia di questa azienda passata di padre in figlio per 500 anni, ma nel 2014 è stata acquistata da una giovane coppia milanese Silvia Mandini e Marco Profumo che prima si occupavano tutt’altro, ma hanno deciso di fare il grande salto e di avventurarsi nel mondo del vino. Silvia e Marco si stanno facendo le ossa , imparando il mestiere e studiando come diventare bravi vinificatori, una idea di partenza è però chiara : utilizzare l’immagime del marchio Mossi, personalizzandolo e raffozandolo senza snaturarne il passato. La produzione è suddivisa tra Grande distribuzione (400 mila bottiglie) e Horeca (100 mila), con l’obiettivo di aumentare la quota dei vini alto livello. L’impegno si è concentrato sulla Malvasia Rosa vino unico nel suo genere ottenuto da uve con una mutazione genetica naturale, da cui hanno ottenuto 400 bottiglie e prossimamente in vista anche uno spumante rosè. Altra sfida la valorizzazione dell’Ortrugo, che l’azienda produce in purezza in versione ferma, frizzante e bollicina da Metodo Charmat. Non dimentichiamo la produzione di Gutturnio tipico della zona che viene proposto in versione frizzante e si chiama Fox Trot, Prossimo progetto una struttura di accoglienza polifunzionale ricavata dalla ristrutturazione della villa padronale. Nicoletta Morabito giornalista
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NICOLETTA MORABITO
Il cibo è la mia passione segreta ARCHIVIO
Giugno 2018
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