TURISMO ENOGASTRONOMICO ITALIANO IN CONTINUA CRESCITA I turisti enogastronomici sono il 30%. Cibo, vino, prodotti locali influenzano sempre di più le scelte di viaggio. Un mercato che offre buoni margini di crescita. In Italia il turismo enogastronomico sta andando alla grande. Questa in estrema sintesi è la conclusione che si può trarre dal primo rapporto su questa specifica tipologia di turismo. Il boom continua: +10% nell’ultimo anno. Toscana, Sicilia e Puglia le mete più gettonate dagli italiani sempre più in cerca di qualità e sostenibilità. Il cibo locale, i mercati e i food truck, al top delle preferenze. Il Primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano è uno studio che ha tracciato un quadro sul settore e delineato le tendenze di un segmento in forte crescita in tutto il mondo. Sotto l’egida dell’Università degli studi di Bergamo e della World Food Travel Association, ha il patrocinio di Touring Club, Ismea Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork- TripAdvisor. Qualche dato esplicativo? Un italiano su tre ha svolto almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia negli ultimi tre anni. Già si era toccato il 21%, come rilevato dal Food Travel Monitor 2016. Ora i turisti enogastronomici salgono al 30%. Un dato che mette in evidenza il ruolo della enogastronomia diventata una componente in grado di influenzare le scelte di viaggio. Ha coordinato L'Osservatorio e ha promosso la ricerca Roberta Garibaldi esperta a livello nazionale ed internazionale di turismo enogastronomico “Questo lavoro mette a fuoco un trend in forte ascesa. Risulta sempre più evidente come la gastronomia stia condizionando la scelta dei viaggi. Troviamo un rafforzamento su ogni fronte: ora gli italiani si muovono anche per cercare esperienze legate al cibo e al vino. Un atteggiamento sempre più simile a quello di molti stranieri." Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina ha commentato cosi: “C’è una domanda crescente di servizi per i turisti del cibo che va soddisfatta di più e meglio. È molto positiva la crescita dei viaggiatori che visitano i nostri territori alla scoperta delle ricchezze enogastronomiche. Serve ora aprirsi ancora di più, aggiungendo alla qualità e alla sostenibilità la parola multifunzionalità. La ricezione turistica, anche attraverso l’apertura delle strutture produttive ai visitatori, può diventare uno strumento essenziale per avvicinare produttori e consumatori, oltre che essere una voce di reddito aggiuntiva”. Moltissimi i dati raccolti e analizzati che possiamo riassumere citando i più rappresentativi: il 63% dei turisti italiani valuta importante la presenza di un’offerta enogastronomica o di esperienze tematiche quando sceglie la meta del viaggio. Elementi imprescindibili sono qualità e sostenibilità. Il 73% dei turisti italiani predilige mangiare piatti tipici al ristorante, il 70% visita un mercato con prodotti del territorio e il 59% consuma food truck. Forte è pure l’interesse verso il Beverage, non solo vino, ma anche birra locale. Nonostante l’interesse sia molto alto, il mercato mostra ancora ulteriori margini di crescita. Il profilo del turista enogastronomico italiano Roberta Garibaldi lo descrive così “è un turista acculturato, con maggiore capacità e propensione alla spesa, che cerca nell’enogastronomia un’opportunità di conoscenza e contatto con la cultura di un territorio. Organizza il suo viaggio affidandosi al web, sia per raccogliere informazioni sia per prenotare le singole componenti del viaggio. Vuole sperimentare l’enogastronomia a 360°, affiancando spesso altre proposte attive. Preferisce percorsi misti, non monotematici: il turista del vino cerca anche ottime esperienze gastronomiche”. In Italia non mancano certo le possibilità di scelta, i numeri del Bel Paese sono di tutto rispetto: 821 Indicazioni Geografiche Food & Wine, 586 ristoranti di eccellenza, 11.329 agriristori, 18.632 agriturismo con alloggio, 169 Strade del Vino e dei Sapori, 12.446 agriturismo che offrono proposte turistiche quali maneggio, escursioni guidate a piedi o in mountain bike, fattorie didattiche. A ciò si aggiungono una molteplicità di altre esperienze Food & Beverage, quali i Musei del gusto. Nicoletta Morabito
0 Commenti
|
NICOLETTA MORABITO
Il cibo è la mia passione segreta ARCHIVIO
Giugno 2018
|